La tonnara non è solo un luogo, ma anche un'antica tradizione che pare sia stata importata in Sicilia dagli arabi intorno all'anno 1000. Oggi pressoché scomparsa, della tonnara restano le bellissime immagini del fotografo Angelo Maltese che seppe restituire ad un'attività così cruda un lirismo poetico, intenso e ancestrale. Nelle foto di Angelo Maltese la tonnara diventa il luogo di un antico rituale e dell'esultanza popolare collegata alla pesca del tonno. Da sempre affascinato dai mestieri umili, dalle tradizioni e dal folclore, Angelo Maltese riesce a trasmettere alle immagini scattate alla tonnara una dimensione storica e culturale che esclude la violenza dell'azione dalla percezione fotografica. Amante di tutti gli animali, Angelo Maltese seppe esprimere, negli scatti dedicati alla tonnara, l'amore per la terra natia e per i grandi spazi aperti. Le foto della tonnara di Angelo Maltese sono liriche, descrivono l'intenso rapporto degli uomini con il mare, il lavoro svolto sulle barche, le tradizioni più antiche. Nella descrizione della tonnara Angelo Maltese non rinuncia al suo dovere di storiografo, documenta momenti e mestieri ormai scomparsi, ma rendendo la tonnara tutt'altro che un crudele teatro della violenza.
Siracusa, l'estrema punta orientale della Sicilia, vive di una bellezza eterna nelle immagini che il fotografo Angelo Maltese gli dedicò nel corso di un'intera esistenza. Nato a Modica l'8 dicembre del 1896, il fotografo Angelo Maltese si trasferì a Siracusa, dove nel 1920 aprl uno studio da fotografo alla Mastrarua (l'attuale via Vittorio Veneto) con il socio Miano che di li a poco sarebbe andato a cercare fortuna in America.
Da allora il fotografo Angelo Maltese immortalò la sua Siracusa nei monumenti, nelle ricorrenze della tradizione, nei protagonisti del tempo, nei luoghi e nei personaggi più caratteristici, nonchè nel suo intenso e controverso rapporto con il mare. Vista con gli occhi del fotografo Angelo Maltese, Siracusa diventa il simbolo amato di tutte le città d'Italia, dei costumi tradizionali e dei forti cambiamenti che mutarono drasticamente l'assetto sociale delle città e del loro rapporto con le limitrofe campagne.
Il fotografo Maltese riprese Siracusa quando fu teatro delle manifestazioni della Gioventù Italiana del Littorio o durante la "festa del mare" o la festa del patrocinio di Santa Lucia. Alle immagini del folclore popolare, il fotografo Angelo Maltese aggiunse i ritratti, i paesaggi e le costruzioni tipiche di Siracusa, quali la biblioteca Alagoniana, la Basilica dello Spirito Santo, il palazzo Montalto, nonchè "La Fontanina", un angolo del suggestivo giardino del palazzo del barone Interlandi Pizzuti in Piazza Duomo. Dal 1924 e fino ad un attimo prima della sua morte, avvenuta 26 gennaio 1978, La Fontanina fu lo studio del fotografo Angelo Maltese, ma anche un padiglione per le esposizioni e un punto di riferimento per moltissimi artisti che fecero di Siracusa una piccola capitale dell'arte e della fotografia.
La tonnara non è solo un luogo, ma anche un'antica tradizione che pare sia stata importata in Sicilia dagli arabi intorno all'anno 1000. Oggi pressoché scomparsa, della tonnara restano le bellissime immagini del fotografo Angelo Maltese che seppe restituire ad un'attività così cruda un lirismo poetico, intenso e ancestrale. Nelle foto di Angelo Maltese la tonnara diventa il luogo di un antico rituale e dell'esultanza popolare collegata alla pesca del tonno. Da sempre affascinato dai mestieri umili, dalle tradizioni e dal folclore, Angelo Maltese riesce a trasmettere alle immagini scattate alla tonnara una dimensione storica e culturale che esclude la violenza dell'azione dalla percezione fotografica. Amante di tutti gli animali, Angelo Maltese seppe esprimere, negli scatti dedicati alla tonnara, l'amore per la terra natia e per i grandi spazi aperti. Le foto della tonnara di Angelo Maltese sono liriche, descrivono l'intenso rapporto degli uomini con il mare, il lavoro svolto sulle barche, le tradizioni più antiche. Nella descrizione della tonnara Angelo Maltese non rinuncia al suo dovere di storiografo, documenta momenti e mestieri ormai scomparsi, ma rendendo la tonnara tutt'altro che un crudele teatro della violenza.
Siracusa, l'estrema punta orientale della Sicilia, vive di una bellezza eterna nelle immagini che il fotografo Angelo Maltese gli dedicr nel corso di un'intera esistenza. Nato a Modica l'8 dicembre del 1896, il fotografo Angelo Maltese si trasferì a Siracusa, dove nel 1920 aprl uno studio da fotografo alla Mastrarua (lattuale via Vittorio Veneto) con il socio Miano che di li a poco sarebbe andato a cercare fortuna in America.
Da allora il fotografo Angelo Maltese immortalr la sua Siracusa nei monumenti, nelle ricorrenze della tradizione, nei protagonisti del tempo, nei luoghi e nei personaggi piy caratteristici, nonchi nel suo intenso e controverso rapporto con il mare. Vista con gli occhi del fotografo Angelo Maltese, Siracusa diventa il simbolo amato di tutte le citt` d'Italia, dei costumi tradizionali e dei forti cambiamenti che mutarono drasticamente l'assetto sociale delle citt` e del loro rapporto con le limitrofi campagne.
Il fotografo Maltese riprese Siracusa quando fu teatro delle manifestazioni della Gioventy Italiana del Littorio o durante la "festa del mare" o la festa del patrocinio di Santa Lucia. Alle immagini del folclore popolare, il fotografo Angelo Maltese aggiunse i ritratti, i paesaggi e le costruzioni tipiche di Siracusa, quali la biblioteca Alagoniana, la Basilica dello Spirito Santo, il palazzo Montalto, nonchi La Fontanina, un angolo del suggestivo giardino del palazzo del barone Interlandi Pizzuti in Piazza Duomo. Dal 1924 e fino ad un attimo prima della sua morte, avvenuta 26 gennaio 1978, La Fontanina fu lo studio del fotografo Angelo Maltese, ma anche un padiglione per le esposizioni e un punto di riferimento per moltissimi artisti che fecero di Siracusa una piccola capitale dell'arte e della fotografia.