Rappresentare il teatro greco, privilegiando l'azione scenica, il rapporto con il pubblico e un punto di vista critico e selettivo, è una delle più grandi eredità che il giovane fotografo Angelo Maltese lascia ai posteri. È il 1914, Angelo Maltese ha solo 18 anni, eppure riesce già ad esprimere con eleganza e maestria il gusto classico delle rappresentazioni del teatro greco di Siracusa.
Del teatro greco Angelo Maltese privilegia la dimensione corale dello spettacolo, senza però trascurare il rilievo e le peculiarità dei gesti, delle pose e degli attori che costituiscono la struttura portante del teatro greco. All'espressività marcata delle tragedie e delle commedie del teatro greco, Angelo Maltese riesce ad inglobare il contesto storico, il pubblico e la struttura dove si svolgono le rappresentazioni del teatro greco.
La luce morbida e crepuscolare nelle foto del teatro greco rappresenta uno degli elementi ricorrenti dell'impostazione fotografica di Angelo Maltese. La naturalezza della tenue luce del tramonto riesce ad infondere una dolcezza incontrastata, ma anche una cornice di eterna immutabilità che immortala e consacra le immagini del teatro greco scattate da Angelo Maltese.
Di Angelo Maltese sono le fotografie delle prime rappresentazioni classiche del 1914 nel teatro greco di Siracusa. Nonostante la giovane età del fotografo (aveva infatti soltanto 18 anni) sin dalle prime immagini è evidente l’atteggiamento fotografico caratterizzante l’artista aretuseo il quale non si limitò mai a riproporre un’azione scenica, ma utilizzò sempre il proprio punto di vista critico e selettivo.
Le immagini di figure individuali sono caratterizzate dalla necessità della posa e dall’immobilità del gesto. Queste foto testimoniano l’espressività degli attori di teatro dei primi del ‘900. Angelo Maltese fu maestro però nella foto corale, del grande spazio che privilegiava l’insieme. Fermando con successione logica i movimenti più significativi dello spettacolo, le foto di Maltese possono inserirsi nel concetto di scena globale, dove non è solo la rappresentazione a essere esaltata, ma in cui il fotografo trova nel pubblico e nello spazio circostante un ulteriore elemento da analizzare. Dimensione scenica e pubblico diventano complementari e la luce naturale, tendente progressivamente al crepuscolo, racchiude entrambi.
Rappresentare il teatro greco, privilegiando l'azione scenica, il rapporto con il pubblico e un punto di vista critico e selettivo, è una delle più grandi eredità che il giovane fotografo Angelo Maltese lascia ai posteri. È il 1914, Angelo Maltese ha solo 18 anni, eppure riesce già ad esprimere con eleganza e maestria il gusto classico delle rappresentazioni del teatro greco di Siracusa.
Del teatro greco Angelo Maltese privilegia la dimensione corale dello spettacolo, senza però trascurare il rilievo e le peculiarità dei gesti, delle pose e degli attori che costituiscono la struttura portante del teatro greco. All'espressività marcata delle tragedie e delle commedie del teatro greco, Angelo Maltese riesce ad inglobare il contesto storico, il pubblico e la struttura dove si svolgono le rappresentazioni del teatro greco.
La luce morbida e crepuscolare nelle foto del teatro greco rappresenta uno degli elementi ricorrenti dell'impostazione fotografica di Angelo Maltese. La naturalezza della tenue luce del tramonto riesce ad infondere una dolcezza incontrastata, ma anche una cornice di eterna immutabilità che immortala e consacra le immagini del teatro greco scattate da Angelo Maltese.
Di Angelo Maltese sono le fotografie delle prime rappresentazioni classiche del 1914 nel teatro greco di Siracusa. Nonostante la giovane età del fotografo (aveva infatti soltanto 18 anni) sin dalle prime immagini è evidente l’atteggiamento fotografico caratterizzante l’artista aretuseo il quale non si limitò mai a riproporre un’azione scenica, ma utilizzò sempre il proprio punto di vista critico e selettivo.
Le immagini di figure individuali sono caratterizzate dalla necessità della posa e dall’immobilità del gesto. Queste foto testimoniano l’espressività degli attori di teatro dei primi del ‘900. Angelo Maltese fu maestro però nella foto corale, del grande spazio che privilegiava l’insieme. Fermando con successione logica i movimenti più significativi dello spettacolo, le foto di Maltese possono inserirsi nel concetto di scena globale, dove non è solo la rappresentazione a essere esaltata, ma in cui il fotografo trova nel pubblico e nello spazio circostante un ulteriore elemento da analizzare. Dimensione scenica e pubblico diventano complementari e la luce naturale, tendente progressivamente al crepuscolo, racchiude entrambi.