La luce chiara, morbida, quasi vellutata che trapela da ogni foto della galleria d'arte fotografica di Angelo Maltese illumina gli scorci di Siracusa, le prospettive intrepide, i paesaggi e i ritratti che hanno reso questa galleria d'arte fotografica una delle più belle, intense ed esaustive di tutto il panorama della fotografia in Italia. La grande passione e l'umiltà con cui Angelo Maltese era solito approcciarsi all'analisi della realtà da inquadrare rendono le sue immagini un grandioso patrimonio storiografico, ma anche una galleria d'arte fotografica di inestimabile valore. Con grande maestria nel gioco delle luci e delle ombre Angelo Maltese riuscì a trasmettere stati d'animo, pensieri ed emozioni ai ritratti che fanno parte della sua galleria d'arte fotografica. Dalla pittura del 1800, Angelo Maltese seppe recuperare l'arte descrittiva del paesaggio, introducendo però prospettive inedite, personaggi e dettagli forbiti che seppero rendere unica e preziosa la galleria d'arte fotografica di Angelo Maltese. Per descrivere gli eventi storici del secolo scorso Angelo Maltese preferiva vedute che si avvicinano alle sue immagini fotografiche e comunque di insieme che tuttora riescono a trasmettere a quanti si avvicinano alla sua galleria d'arte fotografica il piacere della fruizione estetica, ma anche il senso di un secolo.
“È invalso l’uso nelle mostre fotografiche di definire “opere” le fotografie esposte, come per le arti figurative. Io non sono di quest’avviso, ritenendo inopportuno l’accostamento della fotografia alle vere e proprie opere della creazione. La fotografia è per me, non già per quello che so fare io, ma anche per quello che fanno i maggiori in questo campo di attività, un’arte minore. Nulla esclude che a praticarla con alto e nobile intendimento possa essere invogliato un temperamento di vero artista, nel qual caso la fotografia può raggiungere espressioni di stile e poesia, pur rimanendo nell’ambito delle sue limitate possibilità, in opposto alle arti eccelse che non hanno confini e che entrano nel dominio delle cose eterne, pura e inconfondibile espressione del genio e dello spirito umano. A noi è preclusa la via della creazione, ci si offre l’interpretazione davanti alla realtà pura e vibrante del tutto vero, che la nostra sensibilità artistica dovrà saper scegliere, inquadrare e illuminare, luci ed ombre, dal bianco al nero, in un’armonia di linee, di toni, di volumi” (Angelo Maltese 1954).
La luce chiara, morbida, quasi vellutata che trapela da ogni foto della galleria d'arte fotografica di Angelo Maltese illumina gli scorci di Siracusa, le prospettive intrepide, i paesaggi e i ritratti che hanno reso questa galleria d'arte fotografica una delle più belle, intense ed esaustive di tutto il panorama della fotografia in Italia. La grande passione e l'umiltà con cui Angelo Maltese era solito approcciarsi all'analisi della realtà da inquadrare rendono le sue immagini un grandioso patrimonio storiografico, ma anche una galleria d'arte fotografica di inestimabile valore. Con grande maestria nel gioco delle luci e delle ombre Angelo Maltese riuscì a trasmettere stati d'animo, pensieri ed emozioni ai ritratti che fanno parte della sua galleria d'arte fotografica. Dalla pittura del 1800, Angelo Maltese seppe recuperare l'arte descrittiva del paesaggio, introducendo però prospettive inedite, personaggi e dettagli forbiti che seppero rendere unica e preziosa la galleria d'arte fotografica di Angelo Maltese. Per descrivere gli eventi storici del secolo scorso Angelo Maltese preferiva vendute il più possibile aeree e comunque di insieme che tuttora riescono a trasmettere a quanti si avvicinano alla sua galleria d'arte fotografica il piacere della fruizione estetica, ma anche il senso di un secolo.
“È invalso l’uso nelle mostre fotografiche di definire “opere” le fotografie esposte, come per le arti figurative. Io non sono di quest’avviso, ritenendo inopportuno l’accostamento della fotografia alle vere e proprie opere della creazione. La fotografia è per me, non già per quello che so fare io, ma anche per quello che fanno i maggiori in questo campo di attività, un’arte minore. Nulla esclude che a praticarla con alto e nobile intendimento possa essere invogliato un temperamento di vero artista, nel qual caso la fotografia può raggiungere espressioni di stile e poesia, pur rimanendo nell’ambito delle sue limitate possibilità, in opposto alle arti eccelse che non hanno confini e che entrano nel dominio delle cose eterne, pura e inconfondibile espressione del genio e dello spirito umano. A noi è preclusa la via della creazione, ci si offre l’interpretazione davanti alla realtà pura e vibrante del tutto vero, che la nostra sensibilità artistica dovrà saper scegliere, inquadrare e illuminare, luci ed ombre, dal bianco al nero, in un’armonia di linee, di toni, di volumi” (1954).