Mercoledì, 20 Novembre 2013 15:55

Galleria d'arte fotografica

La luce chiara, morbida, quasi vellutata che trapela da ogni foto della galleria d'arte fotografica di Angelo  Maltese illumina gli scorci di Siracusa, le prospettive intrepide, i paesaggi e i ritratti che hanno reso questa galleria d'arte fotografica una delle più belle, intense ed esaustive di tutto il panorama della fotografia in Italia. La grande passione e l'umiltà con cui Angelo Maltese era solito approcciarsi all'analisi della realtà da inquadrare rendono le sue immagini un grandioso patrimonio storiografico, ma anche una galleria d'arte fotografica di inestimabile valore. Con grande maestria nel gioco delle luci e delle ombre Angelo Maltese riuscì a trasmettere stati d'animo, pensieri ed emozioni ai ritratti che fanno parte della sua galleria d'arte fotografica. Dalla pittura del 1800, Angelo Maltese seppe recuperare l'arte descrittiva del paesaggio, introducendo però prospettive inedite, personaggi e dettagli forbiti che seppero rendere unica e preziosa la galleria d'arte fotografica di Angelo Maltese. Per descrivere gli eventi storici del secolo scorso Angelo Maltese preferiva vedute che si avvicinano alle sue immagini fotografiche e comunque di insieme che tuttora riescono a trasmettere a quanti si avvicinano alla sua galleria d'arte fotografica il piacere della fruizione estetica, ma anche il senso di un secolo.

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Fotografo Siracusa

Siracusa, l'estrema punta orientale della Sicilia, vive di una bellezza eterna nelle immagini che il fotografo Angelo Maltese gli dedicò nel corso di un'intera esistenza. Nato a Modica l'8 dicembre del 1896, il fotografo Angelo Maltese si trasferì a Siracusa, dove nel 1920 aprl uno studio da fotografo alla Mastrarua (l'attuale via Vittorio Veneto) con il socio Miano che di li a poco sarebbe andato a cercare fortuna in America.
Da allora il fotografo Angelo Maltese immortalò la sua Siracusa nei monumenti, nelle ricorrenze della tradizione, nei protagonisti del tempo, nei luoghi e nei personaggi più caratteristici, nonchè nel suo intenso e controverso rapporto con il mare. Vista con gli occhi del fotografo Angelo Maltese, Siracusa diventa il simbolo amato di tutte le città d'Italia, dei costumi tradizionali e dei forti cambiamenti che mutarono drasticamente l'assetto sociale delle città e del loro rapporto con le limitrofe campagne.
Il fotografo Maltese riprese Siracusa quando fu teatro delle manifestazioni della Gioventù Italiana del Littorio o durante la "festa del mare" o la festa del patrocinio di Santa Lucia. Alle immagini del folclore popolare, il fotografo Angelo Maltese aggiunse i ritratti, i paesaggi e le costruzioni tipiche di Siracusa, quali la biblioteca Alagoniana, la Basilica dello Spirito Santo, il palazzo Montalto, nonchè "La Fontanina", un angolo del suggestivo giardino del palazzo del barone Interlandi Pizzuti in Piazza Duomo. Dal 1924 e fino ad un attimo prima della sua morte, avvenuta 26 gennaio 1978, La Fontanina fu lo studio del fotografo Angelo Maltese, ma anche un padiglione per le esposizioni e un punto di riferimento per moltissimi artisti che fecero di Siracusa una piccola capitale dell'arte e della fotografia.

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La fotografia in Italia

Il secolo d'oro per la fotografia in Italia è sicuramente il novecento. L'uso di tecniche sperimentali per ricreare determinati effetti e l'abilità espressiva nell'uso del linguaggio fotografico, nonché la partecipazione attiva al dibattito culturale e la mole di fotografie scattate a testimonianza di un secolo intenso quale il novecento, fanno di Angelo Maltese uno dei principali protagonisti della fotografia in Italia. Angelo Maltese nacque a Modica, allora in provincia di Siracusa, l'8 dicembre 1896. Con Angelo Maltese la fotografia in Italia si pose a fianco dei grandi eventi, quali le due guerre, il fascismo, gli anni della ricostruzione e del boom economico, come un occhio artisticamente meraviglioso in grado di riprodurre la realtà in maniera puntuale e la grandezza della fotografia in Italia. Angelo Maltese è tuttora considerato uno dei più grandi rappresentanti della fotografia in Italia, sia per la grande espressività che diede al linguaggio fotografico, sia per l'enorme valore che il suo archivio fotografico riveste in quanto testimonianza storica di numerosi eventi e protagonisti del secolo scorso, ma anche di usi, costumi e luoghi del nostro paese. Con Angelo Maltese la fotografia in Italia riuscì ad indagare l'animo umano e ad esprimerlo. Nel 1914 fu il primo a portare la fotografia in Italia alle rappresentazioni classiche del teatro greco, fotografò i monarchi d'Europa in visita a Siracusa e si avvalse della fotografia in Italia per rappresentare celebri attori come Gualtiero Tumiati, Elena Zareschi, Annibale Ninchi e famosi uomini politici e di governo.

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Scuola di fotografia

La Fontanina di Angelo Maltese rappresentò molto di più di una scuola di fotografia, tuttavia è proprio lo stesso Angelo Maltese a pretendere che il suo ambito venga considerato inferiore: "La fotografia è per me un'arte minore. Nulla esclude - ribadisce il fotografo Angelo Maltese - che a praticarla con alto e nobile intendimento possa essere invogliato un temperamento di vero artista, nel qual caso la fotografia può raggiungere espressioni di stile e poesia, pur rimanendo nell'ambito delle sue limitate possibilità."
Se di scuola di fotografia si può parlare, allora il principale insegnamento di Angelo Maltese è l'umiltà.
Oltre ad essere uno studio fotografico e un grande padiglione per le esposizioni, al numero uno di piazza Duomo a Siracusa, La Fontanina rappresentava anche un cenacolo artistico di alto livello, dove scuola di fotografia significava apprendere direttamente dai grandi maestri. " A noi è preclusa la via della creazione - avrebbe detto Angelo Maltese, ci si offre un'interpretazione davanti alla realtà pura e vibrante del tutto vero, che la nostra sensibilità artistica dovrà sapere scegliere, inquadrare e illuminare, luci ed ombre, dal bianco al nero, in un'armonia di linee, di toni e di volumi".

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Le opere

Foto per Le opereAngelo Maltese amò la fotografia in tutti i suoi aspetti e non privilegiò un tema in particolare. Come emerge dalle foto che compongono il suo vasto archivio e che immortalò con i suoi scatti, eventi, paesaggi, animali e volti. Archivio ancora conservato dai figli Antonello e Renzo, fotografo anch’esso.

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Maltese scrittore e poeta

Angelo Maltese, come accennato in precedenza, non si dedicava solo alla fotografia ma era quello che possiamo definire un “artista completo”. Egli amò dipingere, come ci testimoniano alcuni ritratti a pastello e ad olio, ma anche scrivere lasciando una notevole opera letteraria a testimonianza del suo eclettismo e della sua visione della vita. La sua produzione letteraria è costituita da poesie, brevi racconti e articoli su fatti di cronaca e di costume apparsi in alcuni settimanali locali dell’epoca. La produzione poetica, costituita da un corpus non troppo consistente di liriche, ha come filo conduttore la nostalgia e la morte.

La morte della madre alla sua nascita, infatti, turbò tutta la vita dell’artista che suggerisce una lirica pervasa da nostalgia e da consapevolezza di essere anche lui vicino a quel traguardo. Per quanto riguarda la produzione in prosa, oltre a numerosi racconti, testimonianza di tante fasi importanti della vita della città, sono da ricordare anche i “quadernetti” un’arguta rubrica su note di costume e di eventi vari catturati dal suo occhio fotografico e pubblicate settimanalmente assieme ad una foto sul periodico “Siracusa nuova” nei primi anni sessanta.

Ecco un “quadernetto” che testimonia il grande affetto che ebbe sempre per gli animali:

Signore perdonatemi. Io nacqui con l’amore per le bestie; ho una cagnetta e tre gatti.

Da qualche tempo mi è venutoli desiderio di avere un cardellino. Un giorno al mercato degli uccellini non ho resistito e mi sono fatto avanti. “Scelga, scelga a piacer suo, sono tutti belli, giovani e cantatori, se poi vuole un cardellino speciale il prezzo è un po’ più alto ma canta che è una vera delizia!”. “Ma come”, ho detto io, “non vedete che è senza occhi? Due fori al posto delle pupille!”. “Ma certo è per questo che canta senza mai stancarsi”. 

“Ma dite è nato così?” “Nossignore questa è opera mia. Sono molto pratico, gli si pungono le pupille con un ago rovente ed è fatto il cantatore!”

Signore perdonatemi: maledissi quell’uomo e ne ebbi pietà per la sciagura sua.
Ho amato i miei simili, mi hanno tradito, un mendico mi ha rubato, una donna mi ha abbandonato: ho perdonato sempre. Ma a costui che acceca gli uccelli non ho saputo perdonare.

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Galleria d'arte fotografica

La luce chiara, morbida, quasi vellutata che trapela da ogni foto della galleria d'arte fotografica di Angelo  Maltese illumina gli scorci di Siracusa, le prospettive intrepide, i paesaggi e i ritratti che hanno reso questa galleria d'arte fotografica una delle più belle, intense ed esaustive di tutto il panorama della fotografia in Italia. La grande passione e l'umiltà con cui Angelo Maltese era solito approcciarsi all'analisi della realtà da inquadrare rendono le sue immagini un grandioso patrimonio storiografico, ma anche una galleria d'arte fotografica di inestimabile valore. Con grande maestria nel gioco delle luci e delle ombre Angelo Maltese riuscì a trasmettere stati d'animo, pensieri ed emozioni ai ritratti che fanno parte della sua galleria d'arte fotografica. Dalla pittura del 1800, Angelo Maltese seppe recuperare l'arte descrittiva del paesaggio, introducendo però prospettive inedite, personaggi e dettagli forbiti che seppero rendere unica e preziosa la galleria d'arte fotografica di Angelo Maltese. Per descrivere gli eventi storici del secolo scorso Angelo Maltese preferiva vendute il più possibile aeree e comunque di insieme che tuttora riescono a trasmettere a quanti si avvicinano alla sua galleria d'arte fotografica il piacere della fruizione estetica, ma anche il senso di un secolo.

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Fotografo Siracusa

Siracusa, l'estrema punta orientale della Sicilia, vive di una bellezza eterna nelle immagini che il fotografo Angelo Maltese gli dedicr nel corso di un'intera esistenza. Nato a Modica l'8 dicembre del 1896, il fotografo Angelo Maltese si trasferì a Siracusa, dove nel 1920 aprl uno studio da fotografo alla Mastrarua (lattuale via Vittorio Veneto) con il socio Miano che di li a poco sarebbe andato a cercare fortuna in America.
Da allora il fotografo Angelo Maltese immortalr la sua Siracusa nei monumenti, nelle ricorrenze della tradizione, nei protagonisti del tempo, nei luoghi e nei personaggi piy caratteristici, nonchi nel suo intenso e controverso rapporto con il mare. Vista con gli occhi del fotografo Angelo Maltese, Siracusa diventa il simbolo amato di tutte le citt` d'Italia, dei costumi tradizionali e dei forti cambiamenti che mutarono drasticamente l'assetto sociale delle citt` e del loro rapporto con le limitrofi campagne.
Il fotografo Maltese riprese Siracusa quando fu teatro delle manifestazioni della Gioventy Italiana del Littorio o durante la "festa del mare" o la festa del patrocinio di Santa Lucia. Alle immagini del folclore popolare, il fotografo Angelo Maltese aggiunse i ritratti, i paesaggi e le costruzioni tipiche di Siracusa, quali la biblioteca Alagoniana, la Basilica dello Spirito Santo, il palazzo Montalto, nonchi La Fontanina, un angolo del suggestivo giardino del palazzo del barone Interlandi Pizzuti in Piazza Duomo. Dal 1924 e fino ad un attimo prima della sua morte, avvenuta 26 gennaio 1978, La Fontanina fu lo studio del fotografo Angelo Maltese, ma anche un padiglione per le esposizioni e un punto di riferimento per moltissimi artisti che fecero di Siracusa una piccola capitale dell'arte e della fotografia.

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La fotografia in Italia

Il secolo d'oro per la fotografia in Italia è sicuramente il novecento. L'uso di tecniche sperimentali per ricreare determinati effetti e l'abilità espressiva nell'uso del linguaggio fotografico, nonché la partecipazione attiva al dibattito culturale e la mole di fotografie scattate a testimonianza di un secolo intenso quale il novecento, fanno di Angelo Maltese uno dei principali protagonisti della fotografia in Italia. Angelo Maltese nacque a Modica, allora in provincia di Siracusa, l'8 dicembre 1896. Con Angelo Maltese la fotografia in Italia si pose a fianco dei grandi eventi, quali le due guerre, il fascismo, gli anni della ricostruzione e del boom economico, come un occhio artisticamente meraviglioso in grado di riprodurre la realtà in maniera puntuale e la grandezza della fotografia in Italia. Angelo Maltese è tuttora considerato uno dei più grandi rappresentanti della fotografia in Italia, sia per la grande espressività che diede al linguaggio fotografico, sia per l'enorme valore che il suo archivio fotografico riveste in quanto testimonianza storica di numerosi eventi e protagonisti del secolo scorso, ma anche di usi, costumi e luoghi del nostro paese. Con Angelo Maltese la fotografia in Italia riuscì ad indagare l'animo umano e ad esprimerlo. Nel 1914 fu il primo a portare la fotografia in Italia alle rappresentazioni classiche del teatro greco, fotografò i monarchi d'Europa in visita a Siracusa e si avvalse della fotografia in Italia per la rappresentare celebri attori come Gualtiero Tumiati, Elena Zareschi, Annibale Ninchi e famosi uomini politici e di governo.

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Scuola di fotografia

La Fontanina di Angelo Maltese rappresentò molto di più di una scuola di fotografia, tuttavia è proprio lo stesso Angelo Maltese a pretendere che il suo ambito venga considerato inferiore: "La fotografia è per me un'arte minore. Nulla esclude - ribadisce il fotografo Angelo Maltese - che a praticarla con alto e nobile intendimento possa essere invogliato un temperamento di vero artista, nel qual caso la fotografia può raggiungere espressioni di stile e poesia, pur rimanendo nell'ambito delle sue limitate possibilità."
Se di scuola di fotografia si può parlare, allora il principale insegnamento di Angelo Maltese è l'umiltà.
Oltre ad essere uno studio fotografico e un grande padiglione per le esposizioni, al numero uno di piazza Duomo a Siracusa, La Fontanina rappresentava anche un cenacolo artistico di alto livello, dove scuola di fotografia significava apprendere direttamente dai grandi maestri. " A noi è preclusa la via della creazione - avrebbe detto Angelo Maltese, ci si offre un'interpretazione davanti alla realtà pura e vibrante del tutto vero, che la nostra sensibilità artistica dovrà sapere scegliere, inquadrare e illuminare, luci ed ombre, dal bianco al nero, in un'armonia di linee, di toni e di volumi".

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